I villaggi palafitticoli preistorici patrimonio dell’umanità
L’UNESCO è, come è noto, un’istituzione delle Nazioni Unite che ha il compito di proteggere il patrimonio mondiale riconosciuto sulla base di alcuni valori universali, ritenuti particolarmente significativi per l’intera umanità. Per essere inclusi nella lista, i siti prescelti devono presentare alcuni requisiti di eccellenza e possedere almeno uno dei dieci criteri riportati nella Convenzione del 1972 e regolarmente aggiornati.
I criteri scelti per la serie dei Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino sono essenzialmente due:
- Il Criterio IV che considera particolari tipi di costruzioni, di complessi architettonici o tecnologici oppure del paesaggio che illustrano fasi significative della storia umana: la serie costituisce infatti una delle più importanti fonti archeologiche per lo studio delle prime società agricole e delle sue trasformazioni nelle regioni alpine europee nel corso di circa 4000 anni.
- Il Criterio V fa invece riferimento a esempi di modelli di insediamento umano tradizionale o di un determinato uso del territorio rappresentativo delle diverse culture o dell’interazione umana con l’ambiente, quando in particolare esso risulti vulnerabile e soggetto all’impatto di cambiamenti climatici. siti della serie godono della tutela legale conforme ai sistemi giuridici in vigore nei singoli paesi.
L’ammissione nella lista dell’UNESCO ha lo scopo di tutelare i siti archeologici iscritti: essa obbliga gli Stati all’elaborazione dei programmi di gestione, alla sorveglianza e all’intervento attivo per mezzo di strumenti di tutela dei beni culturali iscritti. L’esperienza insegna che, senza adeguate misure protettive, molti siti palafitticoli preistorici rischiano la distruzione.
L’inclusione nella lista fornisce inoltre un marchio di eccellenza che rafforza la consapevolezza della unicità nel mondo dei siti iscritti, costituendo un volano per lo sviluppo del turismo culturale e un’opportunità di far conoscere luoghi, talvolta poco noti alle stesse popolazioni locali.
Le palafitte preistoriche sono un “patrimonio culturale invisibile”: il loro potenziale emerge solo dagli scavi scientifici e dalle analisi minuziose degli innumerevoli resti rinvenuti, a differenza di quanto accade invece per tutti gli altri monumenti che formano il patrimonio dell’UNESCO.
L’iscrizione significa un grande sostegno agli sforzi prodigati dai vari Stati dell’arco alpino per conservare tale patrimonio. I villaggi palafitticoli rappresentano così dei monumenti molto importanti per la comprensione dello sviluppo della più antica civiltà europea, costituendo la testimonianza non solo di un modello particolare di utilizzo del territorio e delle sue risorse, ma soprattutto di forme culturali ben adattate ad ambienti naturali particolari quali sono le aree umide della regione alpina.
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