Palù di Livenza, tra Caneva e Polcenigo
L’area umida di Palù di Livenza si estende in un grande bacino naturale, nell’area dei comuni di Caneva e Polcenigo nella Provincia di Pordenone: si tratta di una zona di grande pregio dal punto di vista naturalistico, caratterizzata dalla particolarità geomorfologica, dall’abbondante disponibilità d’acqua grazie alla presenza di due sorgenti del fiume Livenza e dalla ricchezza della sua flora e fauna.
L’importanza archeologica, già nota nella prima metà dell’Ottocento, fu riconosciuta solo a partire dal 1965, quando al centro del bacino fu scavato il canale di bonifica che permise di raccogliere numerosi materiali preistorici. Indagini sistematiche furono avviate a partire dal 1981 e proseguite fino alla fine degli anni ‘90 dello scorso secolo, mettendo in luce i resti di un villaggio palafitticolo neolitico, databile tra circa il 4.500 e il 3.600 a.C., che si conserva ancora in larga parte intatto nel bacino; è nota anche una frequentazione più antica e occasionale riferibile alla fine dell’età glaciale durante il Paleolitico superiore. Nonostante le alterazioni avvenute nel tempo, il Palù conserva un deposito straordinario per l’archeologia preistorica e lo studio della trasformazione dell’ambiente e del clima negli ultimi 15.000 anni. Gli elementi raccolti suggeriscono infatti che esso sia una delle stazioni preistoriche più rilevanti del Friuli Venezia Giulia e potenzialmente tra quelle più interessanti dell’Italia settentrionale. Inoltre, la sua ubicazione geografica lo pone in una collocazione di rilievo per comprendere le relazioni con i gruppi preistorici delle vicine Austria e Slovenia.
Dal giugno 2011, il Palù è stato iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nella serie dei Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino assieme ad altre 18 località italiane distribuite in Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento e Veneto.
Si tratta di un sito seriale transnazionale che si estende sul territorio di Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia e comprende una selezione di 111 villaggi palafitticoli europei ritenuti più interessanti o significativi tra i circa 1000 noti nell’area alpina. Il Palù è l’unica località del Friuli Venezia Giulia inclusa nella serie dei villaggi palafitticoli, risultando così una componente del sito seriale transnazionale. La direzione delle attività di ricerca e tutela nel sito spetta alla Soprintendenza per i Beni Archeologici che ha seguito la candidatura a partire dal 2005. L’iscrizione nella lista UNESCO del Palù è il miglior strumento per tutelare i resti preistorici ancora presenti nel bacino, ma anche un’occasione per fare conoscere il sito e questa forma particolare di insediamento umano frutto dell’adattamento a uno specifico habitat naturale.
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