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Il Palù e il fiume Livenza

Una vasta palude

Il Palù è stato fino al 1837 una vasta palude prodotta dalle acque di risorgiva del fiume Livenza; a partire da questa data iniziano i lavori di bonifica della zona che, proseguiti fino ai nostri giorni, hanno trasformato l’originario ambiente palustre, pur preservandone le caratteristiche di zona umida.

L’area è collocata in una vasta depressione naturale chiusa tra i rilievi calcarei del Monte Cansiglio e le basse colline moreniche che lo separano dalla pianura alluvionale.

Sito palafitticolo Palù di Livenza percorso fiume

Il fiume Livenza trae origine da tre distinte sorgenti di risorgiva alimentate dalle acque che filtrano attraverso il massiccio calcareo cretaceo soprastante: la Santissima, il Molinetto o Livenzetta, e il Gorgazzo; le prime due, che caratterizzano il paesaggio del Palù, sono perenni, mentre la terza, posta al di fuori del bacino, è del tipo semi-perenne.

La quantità e il livello delle acque che fluiscono da queste sorgenti risentono in modo rilevante delle precipitazioni atmosferiche e ciò, in periodi di eccezionale mancanza d’acqua, può lasciare completamente a secco il rio Gorgazzo oppure, nel caso di prolungati periodi di pioggia, allagare zone estese del bacino.

Il fiume Livenza esce dal Palù attraverso un passaggio situato a nord-est tra il Colle Longone e il Colle del Conte dove incontra le acque provenienti dalla sorgente del Gorgazzo.

Dalla zona a sud dell’antico centro di Polcenigo il fiume defluisce nel territorio della pianura veneto-friulana, proseguendo il suo corso fino al mare dove sfocia non lontano da Caorle. La portata costante e l’alto livello delle acque del Livenza lo distinguono dagli altri corsi d’acqua della zona e ciò ha favorito sin dall’antichità la sua buona navigabilità e il trasporto lungo il suo percorso di uomini e mezzi, costituendo così una importante via fluviale di comunicazione tra la costa e le aree più interne.

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